La giornata inizia con la visita al Castello di Serravalle, un piccolo borgo medievale che domina su un paesaggio dolce di calanchi e vigneti dei colli bolognesi. Da sempre è stata terra di confine, contesa prima dai Longobardi e
dai Bizantini, poi dai modenesi e dai bolognesi, tant'è che ancora oggi sul crinale di un colle c'è una proprietà privata che ha casa sul comune di Bologna e giardino a Modena!
E' sempre stata guerra tra Modena e Bologna nella storia, una guerra che culmina nel 1325 con la battaglia di
Zappolino, combattuta a
pochi chilometri da Serravalle nei prati di Soletto e Parviano. Alla fine della battaglia si contarono circa 3000 tra morti e feriti e 2000
prigionieri da parte bolognese, i modenesi ebbero modeste perdite. Questa per la cronaca fu una delle più grandi battaglie campali del medioevo e la più
famosa fra Modena e Bologna.
|
Il Borgo del Castello di Serravalle |
|
Panorama dal Castello |
|
l'arrivo del gruppo da Pieve di Cento |
|
Federico, la guida dell'associazione delle Terre di Jacopino |
|
|
|
All'interno del borgo, oggi abitato da privati cittadini, ci
accompagna Federico, giovane guida dell'Associazione culturale delle
Terre di Jacopino.
Non
sto adesso io a narrarvi la storia di questo borgo che potrete
tranquillamente trovare in vari siti, mi piace però ricordare la
leggenda che aleggia tra torrioni e tracce di ponti levatoi. E arriviamo quindi alla leggenda della Tredicesima Moglie. Nel
1360 il condottiero della cavalleria bolognese Francesco Boccadiferro divenne Signore del Castello di Serravalle e sposò
la castellana Bitina Odoni, fino al 1800 il castello appartenne a
questa famiglia. La leggenda narra che un Boccadiferro
avesse avuto dodici mogli, che le avesse uccise una dopo l’altra, e che i fantasmi di queste malcapitate vaghino tutt’ora nel
castello, insieme a quello del marito ucciso dalla tredicesima e più
furba moglie. Ancora oggi il profumo dei fiori segnala la loro presenza...
Siamo poi entrati dentro la torre dove è scolpito "il
custode castello" che tiene in mano la chiave simbolo del
possesso; questa figura era particolarmente simbolica perché se i nemici
fossero arrivati a vederlo, avrebbe voluto dire che il castello era
caduto in mano ad essi, essendo il mastio l’ultimo baluardo.
|
L'ingresso della Torre |
|
il Custode del Castello |
|
davanti alle tracce del ponte levatoio pedonale |
|
le pietre parlano |
|
Flavia Gamberini, cordinatrice Auser e consigliere comunale Pieve di Cento |
|
la vite centenaria |
All'interno del borgo dal 2011, in convenzione con il comune di
Castello di Serravalle, l'associazione delle Terre di Jacopino gestisce
l'Ecomuseo della Collina e del Vino, un luogo attraverso il
quale la comunità si prende cura
del territorio al quale appartiene, non limitando la sua attenzione a
oggetti, edifici storici o elementi del paesaggio, ma favorendo la
conoscenza diretta del territorio e delle attività che gli abitanti vi
hanno svolto e vi svolgono, attraverso le quali si esprime l’identità
stessa della comunità locale ( http://www.ecomuseoserravalle.it/ )
Abbiamo
visto infatti all'interno antichi orologi, oggetti della civiltà
contadina, tracce della storia geologica e locale, in una stradina
nel borgo, l'Orto Medievale, con il Giardino delle Delizie.
|
Ecomuseo della Collina e del Vino |
|
passeggiata tra le case del borgo |
|
la casa sul crinale a Bologna e il giardino a Modena |
|
Tiziano Gentile, cordinatore Auser Castello di Serravalle e Nevia |
|
Federico e Nevia |
|
al centro Walter Bonora, responsabile Auser di Pieve di Cento |
|
Totale del gruppo di Pieve di Cento dopo la visita al borgo |
Una mattinata piacevole terminata nella sosta
presso il Centro Civico a Castelletto
per un aperitivo ricco e
sostanzioso, crescenta e mortadella, formaggi e dolcetti, solo un antipasto prima del vero e proprio nel capannone del PD con un menù a base di lasagne, il gnocco e le tigelle preparate ad arte dai volontari
dell'Auser e del Gruppo del Gnocco Fritto.
|
Aperitivo a Castelletto |
|
il mitico strudel di Ivonne |
|
Si prepara il pranzo al Capannone, con il Gruppo dello Gnocco Fritto |
|
le lasagne di Secondo |
|
Sandro Sghinolfi, responsabile Auser Monteveglio |
|
Secondo Cavallari, presidente Auser Bologna con Bruno Ardizzoia, vicepresidente |
|
pranzo all'aperto, sullo sfondo in piedi Edgarda Degli Esposti |
|
Laura Lucchi, in cucina, certezza di un buon pranzo |
|
i volontari Auser, "la gentilezza è il nostro fiore al'occhiello" |
PROSSIMA TAPPA IL POMERIGGIO IN ABBAZIA A MONTEVEGLIO.
Suggerimento: se vuoi vedere l'intero album fotografico clikka sulla I foto in alto (Il borgo del Castello di Serravalle)
(
foto e post di Antonella Restelli)
Nessun commento:
Posta un commento