lunedì 17 settembre 2012

Diario fotografico del Borgo del Castello di Serravalle

La giornata inizia con la visita al Castello di Serravalle, un piccolo borgo medievale che domina su un paesaggio dolce di calanchi e vigneti dei colli bolognesi. Da sempre è stata terra di confine, contesa  prima dai Longobardi e dai Bizantini, poi dai modenesi e dai bolognesi, tant'è che ancora oggi sul crinale di un colle c'è una proprietà privata che ha casa sul comune di Bologna e giardino a Modena!
E' sempre stata guerra tra Modena e Bologna nella storia, una guerra che culmina nel 1325 con la battaglia di Zappolino, combattuta a pochi chilometri da Serravalle nei prati di Soletto e Parviano.  Alla fine della battaglia si contarono circa 3000 tra morti e feriti e 2000 prigionieri da parte bolognese, i modenesi ebbero modeste perdite. Questa  per la cronaca fu una delle più grandi battaglie campali del medioevo e la più famosa fra Modena e Bologna.

Il Borgo del Castello di Serravalle

Panorama dal Castello


l'arrivo del gruppo da Pieve di Cento






Federico, la guida dell'associazione delle Terre di Jacopino


All'interno del borgo, oggi abitato da privati cittadini, ci accompagna Federico, giovane guida dell'Associazione culturale delle Terre di Jacopino.
Non sto adesso io a narrarvi la storia di questo borgo che potrete tranquillamente trovare in vari siti, mi piace però ricordare la leggenda che aleggia tra torrioni e tracce di ponti levatoi. E arriviamo quindi alla leggenda della Tredicesima Moglie. Nel 1360 il condottiero della cavalleria bolognese Francesco Boccadiferro divenne Signore del Castello di Serravalle e sposò la castellana Bitina Odoni, fino al 1800 il castello appartenne a questa famiglia. La leggenda narra che un Boccadiferro avesse avuto dodici mogli, che le avesse uccise una dopo l’altra, e che i fantasmi di queste malcapitate vaghino tutt’ora nel castello, insieme a quello del marito ucciso dalla tredicesima e più furba moglie.  Ancora oggi il profumo dei fiori segnala la loro presenza...
Siamo poi entrati dentro la torre dove è scolpito "il custode  castello" che tiene in mano la chiave simbolo del possesso; questa figura era particolarmente simbolica perché se i nemici fossero arrivati a vederlo, avrebbe voluto dire che il castello era caduto in mano ad essi, essendo il mastio l’ultimo baluardo.







L'ingresso della Torre




il Custode del Castello





davanti alle tracce del ponte levatoio pedonale


le pietre parlano





Flavia Gamberini, cordinatrice Auser  e consigliere comunale Pieve di Cento

la vite centenaria



All'interno del borgo dal 2011,  in convenzione con il comune di Castello di Serravalle, l'associazione delle Terre di Jacopino gestisce l'Ecomuseo della Collina e del Vino, un luogo attraverso il quale la comunità si prende cura del territorio al quale appartiene, non limitando la sua attenzione a oggetti, edifici storici o elementi del paesaggio, ma favorendo la conoscenza diretta del territorio e delle attività che gli abitanti vi hanno svolto e vi svolgono, attraverso le quali si esprime l’identità stessa della comunità locale ( http://www.ecomuseoserravalle.it/ )
Abbiamo visto infatti all'interno  antichi orologi, oggetti della civiltà contadina,  tracce della storia geologica  e locale,  in una stradina nel borgo,  l'Orto Medievale, con il Giardino delle Delizie.

Ecomuseo della Collina e del Vino












passeggiata tra le case del borgo







la casa sul crinale a Bologna e il giardino a Modena




Tiziano Gentile, cordinatore Auser Castello di Serravalle e Nevia






Federico e Nevia


 al centro Walter Bonora, responsabile Auser di Pieve di Cento

Totale del gruppo di Pieve di Cento dopo la visita al borgo
 Una mattinata piacevole terminata nella sosta presso il Centro Civico a Castelletto per un aperitivo ricco e sostanzioso, crescenta e mortadella, formaggi e dolcetti, solo un antipasto prima del vero e proprio  nel capannone del PD con un menù a base di lasagne, il gnocco e le tigelle preparate ad arte dai volontari dell'Auser e del Gruppo del Gnocco Fritto.
Aperitivo a Castelletto




il mitico strudel di Ivonne

Si prepara il pranzo al Capannone, con il Gruppo dello Gnocco Fritto





le lasagne di Secondo



Sandro Sghinolfi, responsabile Auser Monteveglio



Secondo Cavallari, presidente Auser Bologna con Bruno Ardizzoia, vicepresidente



pranzo all'aperto, sullo sfondo in piedi Edgarda Degli Esposti

Laura Lucchi, in cucina, certezza di un buon pranzo


i volontari Auser,  "la gentilezza è il nostro fiore al'occhiello"

 PROSSIMA TAPPA IL POMERIGGIO IN ABBAZIA A MONTEVEGLIO.
Suggerimento: se vuoi vedere l'intero album fotografico clikka sulla I foto in alto (Il borgo del Castello di Serravalle)
(foto e post di Antonella Restelli)

Nessun commento:

Posta un commento